Riabilitazione del settore frontale e dell’emiarcata inferiore in paziente con grave compromissione parodontale

Giugno, 2006
Exacone News 4

Autore: Dr. Luigi Lucchiari

Il paziente, di sesso maschile, porta protesi su impianti ben osteointegrati su 3.6 e 3.5 (fig. 1) e grave compromissione parodontale di 3.4, 3.3 e dei quattro incisivi (fig. 2); come prima fase si programma il trattamento del settore frontale con estrazione dei quattro incisivi.

Il posizionamento degli impianti avviene sotto cresta fino a reperire osso al di sotto di quello residuo occupato dai denti estratti. In questo modo il sito implantare è a quattro pareti e la zona permette la realizzazione di un carico masticatorio immediato ma progressivo.

Dopo aver analizzato la TAC (figg. 3, 4) si decide l’utilizzo di due impianti Exacone®* Leone Ø 4,1, lunghezza 14 mm. Per il corretto posizionamento degli impianti si utilizza una mascherina preparata in laboratorio (fig. 5) e provvisori di resina completamente cavi, anch’essi preparati in laboratorio, sullo stesso modello di studio (fig. 6). Visto l’affollamento dei denti, il provvisorio sarà di tre elementi anziché quattro, la protesi definitiva sarà invece realizzata con quattro elementi. Si posizionano i gommini di stop a 14 mm sulle frese (fig. 7), si segue la consueta sequenza di lavoro: fresa pilota (fig. 8) e fresa finale (fig. 9). Gli impianti, come sempre nella situazione post-estrattiva, si inseriscono sotto cresta di 1-2 mm (fig. 10).

La fase protesica inizia con il posizionamento di due monconi standard dritti Ø 4,1 mm, segnati nella parte anteriore per riconoscerne la posizione sul modello di gesso, che saranno poi rimossi con del materiale da prima impronta (fig. 11); si prepara il modello di gesso con un’ampia finestratura nella zona di lavoro (fig. 12), nella finestratura si inserisce lo stesso materiale da prima impronta (fig. 13): i monconi bloccati in posizione dall’impronta presa in bocca sono così trasferiti sul modello di gesso in posizione precisa (fig. 14). Le radiografie degli impianti (fig. 15) sono state eseguite senza tappo mentre il tecnico stava fresando i monconi.

Il tecnico per fresare i monconi usa un micromotore con disco. Il moncone viene fissato sull’apposito manico per monconi Leone Ø 4,1 mm (fig. 16). Le fotografie 17 e 18 mostrano i monconi finiti. Si inconano i monconi (fig. 19), si ribasa il provvisorio (fornito dal laboratorio completamente cavo) che sarà accuratamente rifinito dal tecnico presente in studio (fig. 20). Quindi, lo si fissa con cemento provvisorio e non sarà più rimosso fino alla seconda fase chirurgica. Tre mesi dopo avviene la seconda fase della riabilitazione: alla rimozione del provvisorio, dopo aver verificato con RX una corretta osteointegrazione degli impianti (fig. 22), si osserva una buona guarigione dei tessuti molli (fig. 23). A questo punto si rimuove la protesi provvisoria dagli impianti 3.6, 3.5 e si procede all’estrazione di 3.4, 3.3 (figg. 24, 25). Rimesso il provvisorio, dopo due settimane si procede alla presa di impronta, visto il perfetto stato delle mucose (figg. 26, 27). Le foto 28, 29, 30, 31 documentano la prova della struttura della protesi fissa di otto elementi, la prova biscotto ed il lavoro ultimato che evidenzia un valido rapporto fra la corona ed i tessuti molli.

Realizzazioni protesiche: Laboratorio Odontotecnico Dental Protesi di Savio Franco & C. – Padova

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