Carico immediato mediante utilizzo di protesi avvitata tipo Toronto Bridge

Maggio, 2010
Exacone News 10

Autori: Dott. G. Drago, Dott.ssa G. Pipinato, Dott. B. Emanuele, Dott. E. Bressan

Introduzione

Nella pratica odontoiatrica quotidiana aumenta la richiesta di riabilitazioni implanto-protesiche in tempi brevi, mantenendo la predicibilità dei risultati estetici e funzionali.
Tra i motivi d’insuccesso implantare c’è l’infezione batterica, causa di infiammazione gengivale e di riassorbimento osseo periimplantare.

In tutti i sistemi implantari a connessione avvitata esiste un gap, che può essere facilmente colonizzato da batteri e che permette il passaggio di fluidi salivari. Tale spazio costituisce un serbatoio microbico capace di scatenare processi infiammatori ed infettivi che possono compromettere la sopravvivenza degli impianti a lungo termine.

La connessione conometrica rappresenta la soluzione a queste problematiche biologiche. Essa, infatti, con un gap interfacciale dalle dimensioni comprese tra 0,5 e 1 µm, costituisce un’ottima barriera alla penetrazione microbica, prevenendo fenomeni flogistici ed infettivi che le connessioni avvitate hanno mostrato di non poter arginare.

La connessione Exacone®, in particolare, nasce dall’unione di due geometrie: esagono interno e cono Morse (fig. 12). Il primo garantisce elevata resistenza ai carichi torsionali e assoluta precisione nel posizionamento del moncone all’interno dell’impianto, favorendone la riproducibilità in laboratorio. Il secondo offre notevole resistenza alle forze di trazione, buon sigillo antibatterico e ottimale distribuzione dei carichi masticatori.

Va considerata infine la semplicità della componentistica protesica che, in questo caso, non necessitando di cementazione, può esser asportata con facilità per le sedute d’igiene di mantenimento.

Discussione

Attraverso protesi avvitata su impianti a connessione conometrica pura, viene riabilitato il mascellare superiore di un paziente fumatore di anni 48, con scarsa igiene orale e click tardivo dx, verosimilmente dovuto alla perdita di dimensione verticale (fig. 1).

Dopo realizzazione di una dima chirurgica avente come punto di repere il 2.3, si procede al posizionamento di 6 impianti Exacone® mediante chirurgia one stage protesicamente guidata. Previa selezione intraoperatoria dei monconi per barra ed impronta con transfer (fig. 2), si posizionano 6 tappi di guarigione anch’essi a connessione conometrica.

Si realizza il manufatto protesico tipo Toronto Bridge con rivestimento estetico in resina, avvalendosi di sovrastruttura costruita su cappette per monconi per barra solidarizzate da una barra fusa mediante procedura di laser sinterizzazione (figg. 3-10). Dopo 48 ore dall’intervento, si rimuovono i tappi di guarigione e si uniscono le cappette ai monconi tramite viti di connessione (fig. 11).

Conclusioni

Il controllo clinico e radiografico a 5 mesi dimostra buona stabilità dei tessuti duri e molli, oltre che un buon risultato estetico. La soluzione adottata sembra quindi poter risolvere al meglio le esigenze che questo caso clinico pone, ovvero, il bisogno di una soluzione protesica fissa in tempi rapidi, la garanzia di un sigillo antibatterico ottimale, la semplicità di mantenimento mediante sedute periodiche d’igiene e la necessità di una corretta distribuzione dei carichi masticatori per correggere la disfunzione articolare.

Realizzazioni protesiche: Laboratorio Odontotecnico Ma.Vi. Dental – Albignasego (PD)

Maggio, 2010 - Exacone News 10