La grande versatilità dell’impianto Exacone®: un caso limite

Marzo, 2008
Exacone News 6

Autori: Dott. Nicola Donatelli, Dott. Tommaso Minerva.

A volte, per motivi umanitari, vengono chieste al professionista delle prestazioni che si è riluttanti ad effettuare, per i rischi e le implicazioni medico-legali ad esse associati.
Il caso esposto riguarda un paziente di 14 anni disabile non collaborante. Il paziente ha subito la perdita dell’elemento 11.
I familiari vogliono assolutamente che il ragazzo riabbia il proprio dente. L’opzione implantologica è l’unica praticabile.
Il soggetto non apre la bocca e muove la lingua continuamente verso i denti frontali vestibolarizzandoli. Si presenta senza nessuna radiografia pregressa e risulta impossibile eseguirne una.
L’unica possibilità di lavoro è data dall’anestesia generale. Si è optato per un trattamento in due sole sedute.

Durante la prima si è effettuato:
– il posizionamento in tecnica flapless di un impianto Exacone® 3,3×12 mm 2 mm endocrestale;
– la presa dell’impronta (figg. 1-3);
– il posizionamento di un tappo di guarigione 3,3×5 mm (fig. 4).

Durante la seconda si è effettuato:
– la rimozione del tappo di guarigione (fig. 5);
– il posizionamento del dente finito in titanio-ceramica (figg. 6-10).

Non sono state eseguite né prove di controllo di alcun tipo (prova struttura, controllo masticazione, prova biscotto, etc.) né radiografie.
Questo caso conferma la grande versatilità dell’impianto Exacone®, che permette di procedere nella produzione del manufatto protesico senza la necessità del controllo della connessione moncone–impianto, in quanto la precisione conometrica esistente tra le due parti è assoluta. Tutto ciò si traduce, nella pratica clinica, in risparmio di tempo e aumento di sicurezza.

Realizzazioni protesiche: Laboratorio Odontotecnico di Luca Minerva – Tricase (LE)

Marzo, 2008 - Exacone News 6