Sostituzione di un incisivo centrale inferiore con un impianto di piccolo diametro a connessione conometrica

Giugno, 2015
Exacone News 20

Autore: Dott. Massimo Alteri.

La preparazione protesica fissa di un incisivo centrale inferiore pone delle difficoltà legate al ridotto volume di questo elemento, quando poi tale elemento viene sostituito da un impianto, lo spessore vestibolo-linguale aumenta a causa della vite di connessione abutment-fixture.
Possiamo risolvere questo problema utilizzando un impianto a connessione conometrica che consente spessori adeguati alla ricostruzione protesica.

CASO CLINICO

Il caso preso in esame è un incisivo centrale inferiore di destra che presenta mobilità (Figg. 1-2). Volendo conservare il volume osseo residuo, la scelta terapeutica è quella di sostituirlo effettuando un intervento implantare con un impianto post-estrattivo immediato.

Preparazione del sito

Si estrae l’elemento 41 (Figg. 3, 4), si effettua una accurata pulizia alveolare e un controllo delle pareti ossee residue (Figg. 5, 6). La preparazione iniziale del sito implantare si esegue con una fresa a pallina con il gambo lungo (Fig. 7); l’inclinazione della fresa deve essere di 15° opposta alla parete ossea vestibolare residua (Fig. 8).

La preparazione ossea viene effettuata sempre a basso numero di giri (mai sopra i 50 rpm) e senza irrigazione. Questa tecnica consente di recuperare tutto l’osso limato nella preparazione (Figg. 9, 10) che utilizzeremo successivamente, se necessario, all’inserimento dell’impianto Leone Max Stability Ø 3,75 x 8 mm (Figg. 11-13).

Dopo la stabilizzazione primaria dell’impianto, passiamo alla ricostruzione di una piccola fenestrazione vestibolare e qui usiamo l’osso autologo precedentemente prelevato e posizioniamo una membrana che fissiamo con il tappo basso con connessione conica (Figg. 14-18).

Dopo sei mesi circa, in una sola seduta, si costruisce la protesi con il sistema CAD-CAM Cerec. Smontiamo il tappo basso (Figg. 19, 20), inseriamo un moncone preinclinato a 15° e attiviamo la connessione conometrica (Fig. 21), prepariamo il moncone come se fosse un dente naturale (Figg. 22, 23), scannerizziamo la posizione del moncone in bocca (Fig. 24), progettiamo e realizziamo in studio con tecnologia CAD-CAM Cerec una corona in disilicato di litio e dopo due ore circa cementiamo il lavoro finito (Fig. 25).

Il controllo clinico e radiografico ad un anno dalla protesizzazione (Figg. 26, 27) mostra un buon mantenimento del risultato estetico ottenuto e dei livelli ossei perimplantari nonché un’ottima salute dei tessuti perimplantari.

CONCLUSIONI

Nelle riabilitazioni dei denti frontali, lo spazio a disposizione dell’operatore è molto importante per ottenere un buon biomimetismo. Negli impianti di piccolo diametro come quello usato, con un diametro chirurgico di 3,75 mm e un diametro protesico di soli 3,3 mm, la connessione a cono Morse assicura non solo un ingombro protesico estremamente ridotto, ma anche una resistenza meccanica superiore a quella di qualsiasi altro tipo di connessione impianto-moncone di piccolo diametro, perché priva di vite passante.

Realizzazioni protesiche:  Studio Associato Alteri – Civita Castellana (VT)

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