Minima invasività, massima resistenza: l’impianto di piccolo diametro

Ottobre, 2020
Exacone News 30

Autore:
Dr. Nazario Russo
Professore a c. Università degli Studi di Cagliari
Direttore della Scuola di Specializzazione in Implantologia EIMS – HEI, Malta

Una delle maggiori sfide per l’implantologo è la gestione della cresta con ridotto volume osseo nelle tre dimensioni dello spazio (altezza, larghezza e spessore), dovuta all’impossibilità di inserire impianti di diametro convenzionale senza ricorrere ad interventi di chirurgia avanzata.
Gli impianti Narrow risultano ideali in specifiche situazioni cliniche, quali ridotto osso inter-radicolare, cresta alveolare sottile e sostituzione di elementi dentari con ridotto diametro cervicale. L’impianto XCN® Narrow 2.9 è nato per quelle situazioni in cui non è presente osso sufficiente per l’inserimento di un impianto tradizionale, senza ricorrere ad innesti ossei o interventi di GBR, tipiche della riabilitazione implanto-protesica dei settori anteriori.

L’impianto Narrow 2.9 rappresenta un’alternativa per l’implantologo nella risoluzione di situazioni cliniche che richiederebbero maggiori competenze chirurgiche, in quanto può essere inserito in maniera efficiente, predicibile e con chirurgia minimamente invasiva. Il protocollo d’inserimento, che prevede l’utilizzo della fresa a lancia per la corticotomia, della fresa elicoidale da 2,2 mm fino alla profondità di lavoro, e della fresa elicoidale da 2,8 mm, fino a un massimo di 6,5 mm, risulta essere molto semplice e con una curva d’apprendimento facile anche per chi si approccia all’implantologia.
La nostra esperienza ci ha spinto ad utilizzare gli impianti di piccolo diametro anche in situazioni non convenzionali, come nel caso clinico che andrò a presentare, affinché il loro utilizzo possa trovare maggiori campi d’applicazione.

Questo case report tratta un caso di riabilitazione protesica di un’arcata superiore da risolvere con l’inserimento di cinque impianti di piccolo diametro. La paziente è una signora di 58 anni, giunta alla nostra osservazione con una situazione estremamente compromessa in arcata superiore, con denti mobili e difficoltà masticatorie.

Da un esame obiettivo e radiografico iniziale, gli elementi dentali dell’arcata superiore risultano tutti estremamente mobili e non più recuperabili. Iniziamo con l’estrazione degli elementi dentari maggiormente compromessi, lasciando solo un singolo elemento dentario d’appoggio (l’unico parodontalmente meno compromesso) per il mantenimento di una protesi amovibile provvisoria con gancio. A distanza di alcuni mesi si esegue un nuovo esame radiografico 3D (CBCT), che ci mostra scarso volume osseo in senso vestibolo-palatale e appena sufficiente altezza ossea. A questo punto decidiamo di utilizzare impianti di piccolo diametro, previa split crest in entrambi i quadranti.

Nel secondo quadrante, ottenuta l’espansione delle corticali ossee, inseriamo due impianti XCN® Classix da 3,3 mm di diametro per 12 mm di lunghezza in zona 24 e 25 ed un impianto XCN® Narrow da 2,9 mm di diametro per 14 mm di lunghezza in zona 23, tutti e tre posizionati 1 mm sotto la cresta ossea. Nel primo quadrante, dopo l’espansione della cresta, inseriamo due impianti XCN® Narrow da 2,9 mm di diametro per 12 mm di lunghezza in regione 13 e 15 (Figg. 1-6).

A distanza di 6 mesi dalla prima chirurgia si effettua la riapertura degli impianti e, dopo aver condizionato i tessuti molli con tappi di guarigione standard, viene presa un’impronta della posizione degli impianti osteointegrati con gli appositi transfer. Successivamente viene colato un primo modello per procedere alle fasi tecniche di laboratorio che porteranno alla realizzazione di una barra ed una protesi amovibile fissata ad essa (Figg. 7-10).

Ad un controllo, effettuato a due anni dalla consegna del manufatto protesico, notiamo l’ottimo aspetto dei tessuti molli e la stabilità dei tessuti duri intorno agli impianti (Figg. 11-13).

Possiamo concludere che, nonostante le indicazioni di utilizzo degli impianti di piccolo diametro siano rivolte soprattutto alla gestione degli spazi ridotti in senso mesio-distale e vestibolo-palatale o linguale, tipico degli incisivi inferiori o degli incisivi laterali superiori, sicuramente in futuro potremo trovare una maggiore collocazione degli impianti Narrow, grazie al supporto di una maggiore casistica e di follow up nel tempo.

Realizzazioni protesiche:
Laboratorio Odontotecnico Salvatore Marono – Napoli

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Ottobre, 2020 - Exacone News 30